Kawaii Girl: quando il fashion è giapponese

Nonostante i numerosi trend minimalisti, in Giappone si è andato a creare, a partire dagli anni ’80, un trend denominato “Kawaii”

Il kawaii è il sentimento della dolcezza, delle carinerie, dei peluche e dell’amore. Il fenomeno si è generato direttamente dai fumetti tipici giapponesi, i manga, evolvendosi in una particolare branca dedicata ad un mondo fantastico fatto di immaginazione

Il consumo è partito principalmente tramite peluches, pezzi di cartoleria, zaini, fino ad arrivare all’abbigliamento, a temi fotografici, canzoni, persone!

Si è andata a generare, infatti, una moda fatta di gesti, movenze, parlate, che nel tempo si è consolidata sino ad identificare una Kawaii girl

 

Chami: la star del Kawaii made in Tokyo

Tokyo, ancora oggi ci sono diverse ragazze che seguono i trend Kawaii e ad Harajuku, il quartiere sede delle mode più disparate giapponesi, il Kawaii sembra essere come un filo rosso di sottofondo per tutte le tendenze che si vanno a creare.

Tutto ciò che, infatti, è colorato, luccicante o fluffy, con fiocchi o paiettato, si trova nel guardaroba di una kawaii girl, come Chami, incontrata a Tokyo durante la scorsa settimana. 

Chami è una vera è propria star kawaii che, insieme alle sue due amiche Ai e Banakoo, mostra una realtà frizzante ed alternativa tramite il suo abbigliamento: calze multicolor, fantasia, anfibi fluorescenti, gonne di tulle, bomber fucsia e fiocchi sui capelli. 

E per il make up? Chami consiglia i glitter, tutti i colori in tutte le sfumature, che vengono applicati anche sulle sopracciglia tinte! 

Il tempo medio di trucco e parrucco, con tanto di treccine colorate, è di circa due ore, tempo che però Chami impiega principalmente quando si reca ad Harajuku, il famoso quartiere dove le subculture si incontrano. 

 

Perché il Kawaii?

Quando chiediamo a Chami e alle sue amiche come si sono avvicinate a questo movimento underground, spiegano che la loro prima volta ad Harajuku è stata molto significativa per l’avvicinamento ad uno stile alternativo

Il quartiere di Tokyo, infatti, sembra essere un vero e proprio parco divertimenti dove tutti possono esprimersi al meglio: si incontrano ragazze Kawaii, stili più aggressivi vicino al punk, ma anche mix tra diverse culture, come quelle che danno vita alla gothic-lolita, un trend che unisce vestiti in stile vittoriano a colori azzardati, peluches e anfibi.  

La domanda che si sono posti molti sociologi, ma anche diversi visitatori di Tokyo che hanno incontrato queste realtà per noi inusuali, è perché si sono andate a creare queste culture di massa così stravaganti. 

Le teorie convergono sulla necessità di trovare un posto per se stessi, nel poter dire di esistere e di essere diversi gli uni dagli altri, in un contesto frenetico come quello di Tokyo, ma al contempo restrittivo e di stampo omologatore come quello della cultura giapponese

ChamiAi e Banakoo confermano che il Kawaii, oltre ad essere una scelta estetica, è una scelta della persona, per affermare la propria personalità, e soprattutto, per urlare al mondo la propria unicità

 

Agnese Pirazzi

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