Gli stadi della cellulite

La cellulite fu descritta in Francia fin dal 1922 da Alquier e Paviot i quali la definirono come un inestetismo.

 

La tecnica diagnostica termografica

La cellulite può essere classificata in 4 stadi tramite l’esame termografico che è una tecnica diagnostica che consente di rilevare la temperatura a livello della superficie corporea imprimendola in una fotografia.

La termografia è una tecnica che viene impiegata fin dagli anni ‘70, utilizza cristalli liquidi micro incapsulati che, a contatto con la pelle, acquistano un particolare colore a seconda che l’area sia più o meno fredda.

Questo è il segno tangibile di minor o maggior vascolarizzazione che consentirà quindi di effettuare una diagnosi dello stadio della cellulite.

Identificare lo stadio permette di effettuare terapie specifiche.

 

Cosa si intende per cellulite?

Quando parliamo di cellulite parliamo di uno stato infiammatorio delle cellule che inizia sempre con un rigonfiamento delle membrane cellulari che poi si estende anche all’interstizio, lo spazio tra una cellula e l’altra, con conseguente ritenzione di liquidi.

Si viene a creare un vero e proprio edema che giorno dopo giorno, se non adeguatamente drenato, può evolvere in fibrosi se non addirittura in sclerosi del tessuto.

 

I 4 stadi della cellulite

Con la termografia è possibile riconoscere quattro stadi della cellulite che rappresentano una progressione dello stato infiammatorio fino ad una vera e propria patologia:

  • Nel primo stadio vi è un aumento della pressione intra capillare con iniziale edema dei capillari.
  • Nel secondo stadio troviamo aree ipertermiche con evidente edema non solo capillare, ma che interessa anche l’interstizio; queste aree sono alternate con aree più fredde dovute a una diminuita circolazione.
  • Nel terzo stadio vi sono delle aree ipertermiche con stasi veno linfatica dove vi è scarsa o nulla circolazione per la presenza di micro e macro noduli.
  • Nel quarto stadio vi sono aree ipotermiche dovute a diffusa presenza di macro noduli che appaiono come dei veri e propri buchi neri, con fibrosclerosi diffusa.

 

La sequenza evolutiva progressiva della cellulite

Dall’ iniziale primo stadio fino al quarto vi è una sequenza evolutiva progressiva.

L’inquadramento diagnostico all’interno del terzo o quarto stadio è associato ad una prognosi che non potrà essere risolutiva della patologia in quanto sono spesso interessati più tessuti, dalla cute al tessuto connettivo, al tessuto adiposo.

Sempre in questi due stadi, visivamente la cute apparirà con più o meno gradi di fibro-sclerosi, visibilmente ondulata, la cosiddetta cute a materasso.

In questo caso si parlerà di PEFS: Pannocolopatita Edemato Fibro Sclerotica, termine proposto fin dagli anni ‘80 dall’anatomopatologo Prof. Curri che ha analizzato numerosi reperti anatomici e le cui ricerche sono valide a tutt’oggi.

La PEFS è una vera e propria patologia del sottocute, con noduli più o meno dolenti alla palpazione, con sclerosi che si evidenziano con una scabrosità cutanea.

Lavinia Giganti

in collaborazione con la

Dott.ssa Nadia Tamburlin