Caregivers, una storia esemplare

Oggi voglio raccontarvi la storia di Lisa, una nostra cliente.

Il nome è di fantasia, perché non so se avrebbe voluto che raccontassimo la sua storia, ma credo che a volte sia necessario indossare i panni degli altri, per capire cosa prova davvero chi si prende cura di una persona amata.

C’è voluto diverso tempo prima che Lisa si aprisse un po’ con noi e ci raccontasse la sua esperienza; poi un giorno è successo.

 

La storia di Lisa

Il marito si è ammalato improvvisamente e in un istante la loro vita si è come interrotta: visite mediche, esami, analisi e consulti. Lisa diventa caregiver del marito.

Il tempo passava ma a scandirlo erano le preoccupazioni per la salute del marito, il terrore che potesse non uscire fuori da quel calvario, perché non vedevano miglioramenti nonostante le cure, ed il timore di poter perdere il lavoro.

 

Fingere di credere

Lisa ci ha raccontato che in casa doveva sempre far credere che le cose stavano migliorando e che tutto sarebbe tornato come prima, ma non sempre credeva alle sue stesse parole; in particolare, quando vedeva il marito sofferente, stremato, avvilito e non vi erano segni evidenti di miglioramento, nonostante il passare dei giorni.

 

Il caregiver spesso non ha tregua

Era Lisa ad occuparsi di tutto e ovviamente a prendersi cura del marito e della famiglia. Mentre ci raccontava gli impegni quotidiani, settimana dopo settimana, ci accorgevamo della sua fatica e della sua sofferenza, ma soprattutto del fatto che non poteva lasciarsi andare neanche per un solo istante, non poteva prendere un momento solo per sé perché in famiglia si appoggiavano tutti a lei per ogni cosa, anche la più banale.

Un pomeriggio, forse dopo una giornata particolarmente faticosa, ci raccontò che quello che faceva ogni giorno, lo faceva con il cuore, ma che ogni tanto avrebbe voluto ricevere un sorriso, un abbraccio o solo un grazie: quei piccoli gesti le sarebbero serviti per scaldarle il cuore e avere la forza di continuare ad andare avanti, di combattere.

Non sappiamo se Lisa abbia mai ricevuto il sorriso o l’abbraccio che si aspettava, perché non abbiamo voluto chiederglielo nelle settimane successive.

 

Il lieto fine

Una mattina, dalle sue parole e dai tratti più sereni, abbiamo capito che fortunatamente suo marito era in ripresa, mentre lei cercava di tornare alla normalità e di rimettere ordine nelle loro vite, dopo che una tempesta si era abbattuta sulla loro famiglia.

 

L’importanza della serenità del caregiver

Troppo spesso dimentichiamo che accanto ad un paziente, ad un malato, ad un disabile, c’è quasi sempre una persona che gli dedica parte o tutta la propria vita, rinunciando al lavoro, agli amici, alla famiglia, al tempo libero, ai momenti senza pensieri ed affanni.

Forse non riflettiamo abbastanza su quanto sia faticoso fisicamente e logorante psicologicamente essere sempre presenti per qualcuno, giorno dopo giorno e anno dopo anno.

Ci sono tantissime persone che in questo preciso istante assistono un loro caro.

Nei loro occhi riusciamo a scorgere fatica, sconforto, sofferenza, talvolta anche speranza, ma essi continueranno senza sosta nella loro missione, fino a quando ne avranno la forza.

Ma chi è che si prende cura di Lisa?

 Stefania Bonazzoli

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